
Alba a Miami (foto di Maurizio Mazzoni)
Come l’alba di un nuovo giorno….
Ma, insomma, non è propio come dire: ”un giorno ti svegli e decidi di farlo”.
L’idea dell’adozione è un percorso lungo e complesso.
Perfino la decisione, comporta una serie di avvenimenti e la maturazione di esperienze che portano la coppia a questa importante scelta.
Ufficialmente si inizia con una dichiarazione di disponibilità ma in realtà l’idea parte molto tempo prima. Si tratta poi in concreto di pilotare le esigenze di una coppia a diventare famiglia in un percorso tanto impegnativo, formativo ed emozionante.
Ritrovarsi genitori adottivi rappresenta l’elaborazione di una evoluzione, che comporta il passaggio attraverso diverse fasi che se affrontate in maniera giusta, determinano nella coppia crescita e maturazione. L’apprendimento di informazioni specifiche e di una cultura della materia risulta spesso di difficile fruizione ma con l’aiuto e le conoscenza delle fonti informative più competenti, il percorso per quanto impegnativo, può risultare meno complicato.
La coppia deve essere solida ed affiatata: oltre alla propria motivazione occorre una grande determinazione e tanta energia.
“Quando la prima volta con mia moglie mi presentai al colloquio dei servizi sociali, ci sentivamo come se dovessimo superare una prova difficile. La psicologa mi disse che essere un ingegnere non rappresentava un buon presupposto. Alluse ad una sua infelice esperienza sentimentale con un ingegnere, ormai finita da tempo. Sicuramente mi mise in imbarazzo; forse faceva parte di una qualche sua strategia d’approccio per mettermi alla prova.
Al momento, confuso dall’emozione del primo incontro, non capii bene quello che intendeva dire, nè pensai che forse quel commento personale poteva anche risparmiarselo. In seguito capii che quello era semplicemente l’inizio di un percorso in salita, in cui ci saremmo confrontati con diverse umanità e stati d’animo, con ruoli e professionalità non sempre all’altezza della situazione. Avremmo ben presto capito che occorre disponibilità a mettersi in gioco, spirito critico e determinazione nelle scelte, magari con una buona dose di ottimismo e talvolta un certa carica di buon umore. Tutti ingredienti che possono aiutare a superare situazioni difficili che alcune volte possono risultare frustranti ed addirittura umilianti.
Così iniziammo il nostro progetto adottivo che poi divenne, con gioia e sofferenza, la realizzazione del nostro meraviglioso sogno di diventare una famiglia. Oggi perseveriamo nel tentativo di essere dei buoni genitori, anche con momenti di difficoltà e scoramento ma sicuramente con tante splendide emozioni.
Questo, è il senso di ciò che è diventato il progetto più bello ed importante della nostra vita.”
Sabrina & Maurizio
Da “Viaggio come nascita. Genitori ed operatori di fronte all’adozione internazionale” a cura di Melita Cavallo. Ed. Franco Angeli Milano.
“… riporto (*) le parole di un giovane ingegnere, padre adottivo di una bambina di 5 anni di origine polacca. Questo signore è stato uno dei pochi genitori adottivi che abbia avuto la capacità e l’abilità di sentire “scappare” il suo tempo e le sue certezze.Con una rara sensibilità e provando una forte emozione mi ha descritto dei processi intrapsichici molto elaborati in una maniera estremamente accessibile. Tanto da farmi capire che … sì, in fondo l’adozione internazionale è un’esperienza arricchente e possibile.”
Io e mia moglie partimmo per la Polonia che era inverno. Andammo a prendere nostra figlia in un lugubre paese a cento chilometri dalla capitale. Faceva molto freddo. Ci fecero entrare in uno stanzone che odorava di muffa. Eravamo quattro coppie straniere, e lì c’erano più di cinquanta bambini. Io mi sentii venir meno, ero atterrito. I bambini ci corsero incontro e si attaccarono alle nostre gambe. Non capivo più niente. Tutta la mia determinazione e la mia volontà si erano dileguate. Davanti a noi c’era quella massa di bambini urlanti e dentro di me c’era il nulla. Persi completamente la cognizione del tempo. So per certo che il tutto non durò più di un’ora ma nel mio ricordo il tempo si era come dilatato, tutto pareva essere un incubo. Credo di aver avuto la febbre per l’emozione.
Tutti ci avevano detto che per i bambini essere adottati in un altro paese sarebbe stato un trauma, ma nessuno ci aveva avvertito che i veri traumatizzati saremmo stati io e mia moglie!
Oggi sono passati cinque anni, mia figlia spesso si avvicina a me e nell’orecchio e mi sussurra: “Papino, come sono contenta di stare qui con te e con mamma!”, ed io mi sento molto male. Non mi pento ad ammettere questo. Io ho un solo grosso timore: temo che mia figlia possa nutrire nei nostri confronti un senso di eterna gratitudine per averla portata via di lì. E questo solo pensiero mi fa soffrire, perchè non è assolutamente vero, e neanche giusto: siamo noi che siamo tanto grati a lei per tutte le gioie e le preoccupazioni che ci ha dato… Così ci ha fatto sentire finalmente padre e madre!”
*di Monica Vitolo (psicologa, psicoterapeuta, giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Napoli)
io mi chiamo chiara ho 39 hanni e non posso avere figli per un problema di sterilita permanente allora mi sono rivolta a voi per adozione internazionale volevo sapere se voi mi potete aiutare grazie
Gentile Signora Chiara,
la invitiamo a leggere la pagina GUIDA ADOZIONI dove può trovare tutte le indicazioni necessarie per il percorso adottivo con i relativi rimandi. Contatti poi i servizi territoriali di residenza per ulteriori informazioni. Cordialità.
Salve! Sono Melisa e sono Argentina, ho vissuto 6 anni in Italia con mio marito che è Italo-Argentino. Siamo giovanni, abbiamo 27 anni, io sento che da sempre ho voluto adottare. Noi adesso viviamo in Argentina e rimarremo qui.
Vorrei imformazione di come fare qui in Argentina per l’adozzione.
Grazie.
Gentile Signora Melisa,
non conosciamo le procedure argentine per adottare. Forse potrebbe rivolgersi al suo comune di residenza. Quando avrà le informazioni necessarie, se vorrà comunicarcele, Le saremo grati. Sarà interessante iniziare a confrontare le analogie e le differenze nell’adozione tra i vari paesi del mondo. In bocca al lupo.
Ivana Lazzarini
Salve! Anche io sono Argentina, ma abito in Italia e con mio marito abbiamo presentato i documenti al Tribunale. So che al momento dall’Italia non si possono adottare minori argentini, ma qualcuno sa se sta cambiando qualcosa e ci sarà qualche possibilità in futuro.
Grazie
Allo stato attuale l’Argentina ha firmato la Convenzione de L’Aja sulle Adozioni Internazionali, ma non la ha ratificata (cioè non ha legiferato per la sua attuazione all’interno del proprio territorio nazionale). Non sono in atto nemmeno accordi bilaterali tra Argentina e Italia riguardanti l’adozione. Questo non esclude che i due paesi in futuro non possano avere rapporti di questo tipo ma, generalmente i paesi che sottoscrivono queste convenzioni sono di due tipi: i paesi come l’Italia che offrono adottanti e i paesi in via di sviluppo che hanno necessità di offrire in adozione minori abbandonati che altrimenti rimarrebbero in istituto (o in situazioni peggiori). L’argentina non si presenta come un paese così povero e quindi è probabile che l’adozione nazionale sia in grado di rispondere alla necessità dei minori abbandonati e in ogni caso ci sono sempre gli americani che adottano fuori dalle convenzioni e le cui agenzie coprono molti paesi in cui noi non adottiamo.
E’ bellissimo riconoscersi nel racconto di una adozione, soprattutto se è un’adozione felice. Nella vita capita raramente di avere gioie così sostanziali.
Sono sandra , argentina, abito qui da 10 anni sposata ho 2 figli nati qui, lavoro fisso anche mio marito e vorrei tanto adottare un bambino di qualsiesi età può essere possibile? Abbiamo cittadinanza italiana , grazie
Mia moglie ed io siamo cittadini italiani. Da circa un anno mia moglie ha la residenza in Svizzera, io sto per raggiungerla. È possibile adottare in Italia, residendo in Svizzera? Grazie, Luca
Buonasera,
Siamo una famiglia che risiede in provincia di Torino. Abbiamo una bimba di 4 anni e mezzo e un bimbo che il mese prossimo compie 3 anni. La mia domanda è la seguente:
Avendo già 2 figli , esisterebbe una possibilità di adottare ? Vorremmo avere un terzo figlio e sinceramente ci piacerebbe adottare . Io ho 41 anni e mia moglie 32 siamo entrambi impiegati.
Secondo voi è possibile un adozione nazionale? Ci sono dei requisiti obbligatori che dobbiamo avere ?Avendo un golden retriever, un cocker ed un pappagallo cenerino potrebbero questi animali dare intralcio per l’adozione? Grazie
Cordiali Saluti
Monopoli Davide
Buonasera,
Io e il mio compagno non siamo sposati ma conviviali stabilmente da quasi 2 anni. Tuttavia lui per motivi famigliari non è residente a casa nostra, che abbiamo comprato stipulando un mutuo insieme. Può essere questo un problema per dimostrare la nostra convivenza?
BUONGIORNO IO HO FATTO DOMANDA DI ADOZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DEI MINORI DI LECCE ADOZIONE NAZIONALE IO E MIO MARITO SIAMO SPOSATI DA 9 ANNI PURTROPPO NON POSSIAMO AVERE FIGLI PER POTER AFFIDARSI A QUALCHE ASSOCIAZIONE BISOGNA ASPETTARE LA RISPOSTA DEL TRIBUNALE ? OPPURE POSSIAMO MUOVERCI DA SOLI?
ASPETTO UNA VOSTRA EMAIL GRAZIE
SALUTI
VALENTINA DE MARCO
Gentile Valentina, per l’adozione nazionale non occorre affidarsi alle associazioni o meglio agli enti autorizzati, che sono invece necessari e a cui ci si deve rivolgere una volta ottenuta l’idoneità all’adozione internazionale, cordiali saluti